Sentiamo spesso di matrimoni fra badanti e i propri anziani assistiti spesso, purtroppo, non proprio per amore. Come si possono difendere gli eredi in questi casi? E cosa possono fare in caso della stipula di un testamento scritto ad hoc?
Una delle prime cose che è possibile fare, è quella di impugnare il matrimonio e lo si può fare purché l’anziano sia interdetto legalmente. È possibile impugnare il matrimonio entro massimo un anno dall’atto. Il codice civile stabilisce che:
il matrimonio di chi è stato interdetto per infermità di mente può essere impugnato dal tutore, dal pubblico ministero e da tutti coloro che abbiano un interesse legittimo (quindi anche i figli
in due casi:)
• se al tempo del matrimonio, vi era già sentenza di interdizione passata in giudicato -ossia divenuta definitiva-;
• oppure se l’interdizione è stata pronunziata dopo il matrimonio ma l’infermità -quella per la quale viene dichiara l’interdizione- esisteva già al tempo del matrimonio
In caso in cui l’anziano non sia stato interdetto ma si decida di ostacolare a tutti i costi l’atto è possibile denunciare la badante per circonvenzione di incapace. In questo modo, in caso di condanna, la badante perderà quanto acquisito.